domenica 17 giugno 2007

Virtualizzazione. Come, dove, quando ?!

Bello un sistema dual boot, comodo efficiente.
Certo però quanto e' noioso dover chiudere tutto quello che si stava facendo e riavviare il sistema magari solo per ritoccare quella foto con photoshop o caricare i nuovi MP3 sul lettore(si! sono l'unica persona nel globo Terrestre ad avere un lettore MP3 che funziona SOLO sotto Xp).
Insomma il sistema dual Boot ha una miriade di vantaggi ma un sacco di seccature non ultima la necessita di creare due partizioni su cui installare i sistemi con conseguente inevitabile rottura quando ci si rende conto di aver dimensionato le partizioni in maniera non conforme al reale utilizzo.
Come risolvere?
Ma con un buon programma di virtualizzazione!
In effetti se capita di leggere un minimo siti specializzati non si può non notare come il tema della virtualizzazione stia diventando un argomento centrale e devo ammettere che, dopo i miei recenti esperimenti, capisco perfettamente il perché?
In passato avevo fatto esperimenti con Qemu, che se non ho travisto si propone di emulare in toto un macchina compresa la cpu.
I vantaggi di questa soluzione sono ad esempio che se si dispone di un sistema dual boot non e' necessario fare una nuova installazione del sistema che si vuole emulare. E' sufficiente installare quemu, già presente nei repository di feisty, installare i moduli del kernel necessari e avviare il tutto.
Il simpatico programmino emula un nuovo avvio della macchina con tanto di scelta del sistema da usare tramite il grub e conseguente spensierato utilizzo.
Purtroppo l'emulazione totale della macchina porta a un decadimento delle performance decisamente alto. Non so se la cosa sia da imputare alle carattristiche non eccelse del mio portatile , un hp pavilion con TurionX2 TL50 e 1Gb di ram, o a reali limiti della macchina emulata ma questa soluzione non mi ha convinto più di tanto.
Si riesce ad usare il sistema emulato ma come banco di test o per fare esperimenti non certo un utilizzo abituale. Recentemente invece ho letto qualche articolo su Vmware e virtualBox altri due programmi che si occupano di virtualizzare sistemi operativi.
Per quel che sono stato in grado di capire Vmware e' in grado come Qemu di lanciare un sistema operativo già presente in un altra partizione senza costringere ad una nuova installazione cosa che a quanto pare VirtualBox non e' in grado di fare, ma è anche vero che VirtualBox pare essere molto più intuitivo e meno invasivo nei confronti del sistema ospitante.
Così ho deciso di fare i primi test con virtualBox.

L'installazione e' semplice basta aggiungere
deb http://www.virtualbox.org/debian feisty non-free
ai repository e scaricare la chiave pubblica con il comando
wget http://www.virtualbox.org/debian/innotek.asc -O- | sudo apt-key add -
fatto questo aggiornare il sistema
sudo apt-get update
e concludere con
sudo apt-get install virtualbox
Il sistema si occupa dell'installazione e della sostituzione dei pacchetti che sono diventati obsoleti o incompatibili.
Per poter utilizzare VirtualBox senza privilegi di root è necessario aggiungere il proprio utente agli utenti con i diritti di utilizzo del programma con:
sudo usermod -G vboxusers -a nomeutente
ovviamente sostituendo nomeutente con l'utente che si vuole aggiungere e riloggarsi perché i cambiamenti abbiano effetto.
Il gioco e' fatto.
Lanciando VirtualBox e clikkando su "Nuovo" si attiva un tutorial che guida passo passo nella preparazione di una partizione virtuale per l'installazione del nuovo sistema. I grossi vantaggi di questa soluzione sono che è praticamente impossibile creare danni al sistema ospitante, cosa che non si può sottovalutare soprattutto se si è niubbi inferociti come me, e l'altissimo grado di configurabilità che viene resa disponibile da VirtualBox.
E' infatti possibile decidere in quantitativo di ram da dedicare al sistema ospitato, lo spazio da dedicare alla partizione virtuale( con possibilità di rendere dinamico lo spazio di questa) le periferiche che si vogliono attivare sul sistema ospite e diverse altre utili funzionalità.
Nella mia prova l'utilizzo di un sistema Xp virtualizzato in questo modo e' risultato ampiamente soddisfacente.
Dall'installazione, all'aggiornamento , all'utilizzo di programmi come photoshop,
non ho trovato alcuna difficoltà o problema e il sistema virtualizzato ha sempre reagito in maniera rapida e funzionale.
L'unica pecca di tutto ciò e' che a quanto pare non esiste un modo per far supportare schede video accelerate al sistema operativo virtualizzato. E' possibile decidere quanta ram dedicare alla memoria video ma la scheda non viene comunque riconosciuta per quella che è.
Sinceramente un prezzo che sono disposto a pagare.
Altra nota, io ho avuto dei problemi a far riconoscere le periferiche USB e ancora ci sto lavorando, ma imputo i problemi alla mia incompetenza.
In sostanza trovo VirtualBox una soluzione comoda e funzionale, facile da installare e configurare e non posso che sperare che il progetto proceda rapidamente e riesca a risolvere quelle piccole mancanze che ancora si sentono.
Nota: dopo la reinstallazione di un sistema Microsoft sarà necessario riattivarlo perché viene percepita come un installazione su una macchina con hardware diverso.

un po di immagini:

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